Le tendenze principali che ravviso nel mercato degli spirit si possono riassumere in due parole: differenziazione e premiumizzazione, intesa come un incremento nella domanda di prodotti sempre più differenziati.
Lo dimostra la nostra collaborazione con aziende di rilievo nel panorama internazionale, come la Owens Illinois in Colombia, che ad oggi produce bottiglie della migliore qualità in Sud America. Tale richiesta di prodotti di qualità è adatta all’offerta di Tapì, perché i nostri punti di forza sono il design e la capacità di personalizzazione dell’offerta sul singolo cliente. Un terreno decisamente fertile per la nostra azienda, in un mercato che valorizza questo livello di qualità.
Vedo Tapì come una grande, potente famiglia, che ha grandi possibilità di espansione. L’80% dei produttori del Sud America non ha ancora una soluzione nazionale, né continentale per la fornitura di tappi per i propri prodotti. Questo la dice lunga sulle opportunità che un’azienda come la nostra può individuare e cogliere nel mercato continentale. È il caso del Brasile, il più grande paese del Sud America, la cui produzione di distillati è superiore a quella di tutti gli altri paesi del continente messi insieme. In questo caso, la sfida consiste nel fatto che il 99% della produzione di spirit come l’aguardiente e la cachaça è destinato al consumo interno, quindi il livello di consapevolezza del marchio è piuttosto basso in tutta la gamma. Ma se questi superalcolici cessassero di essere considerati un prodotto di fascia medio-bassa, potremmo avviare un dialogo molto proficuo con i produttori. Altre opportunità interessanti sono costituite dal pisco cileno, il distillato di uve autoctone, per il quale vi è una forte richiesta. E poi c’è il rum, sempre molto ambito all’estero.
Tapì deve correre il rischio di convertire ogni sua succursale da locale a globale. Credo che dovremmo identificare tutti i distaccamenti aziendali attraverso un’unica immagine corporate, parificando le potenzialità del marchio e dei servizi dei vari distretti produttivi, a prescindere dalla loro sede.
Un cliente del Regno Unito non dovrebbe preoccuparsi di richiedere i servizi da Tapì Italia o da Tapì America o Sud America. Siamo un’azienda internazionale, quindi dobbiamo rendere tale anche i nostri prodotti, attraverso una strategia di branding sempre più forte e coerente.
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