Com’è cambiato il settore birrario in Europa nel 2020?
Nel 2020, in Europa, le vendite di birra all’ingrosso sono crollate del 42%, eppure il 2021 ha già cominciato in ripresa.
L’aumento, seppur piccolo, della vendita al dettaglio di birra ha parzialmente assorbito il rallentamento dell’intero settore causato dalla pandemia in Europa. Il 2020 si è quindi chiuso con un calo netto pari al 9% rispetto all’anno precedente, cancellando introiti per oltre 3 miliardi di euro.
Dati sicuramente non confortanti, ma che avrebbero potuto essere ancor peggiori se la maggior parte di pub, bar e ristoranti non si fossero re-inventati con asporto e delivery di prodotti.
Ma non è tutto. Le stime dichiarano che i posti di lavoro generati dalla catena del valore della birra sono diminuiti di circa un terzo nel 2020, passando da 2,6 milioni di persone a 1,8 milioni, con la maggioranza delle perdite proprio nel mondo dell’ospitalità, seguita a ruota dalla distribuzione.
Il 2020 in Europa: l’impatto sul settore birrario
Sappiamo bene che purtroppo, più o meno in tutto il continente, ci sono state chiusure totali di bar, pub e ristoranti per periodi di tempo più o meno prolungati. Restrizioni che si sono automaticamente allentate con l’avvicinarsi dell’estate, per poi ritornare alla fase di partenza con l’avvicinarsi dell’autunno e dell’inverno.
Tutto questo si è tradotto in un crollo del 42% delle vendite di birra all’ingrosso, passando dai 126 milioni di ettolitri del 2019 a 73 milioni di ettolitri per il 2020. La compensazione arriva però dal retail, con il risultato di un calo molto limitato alla luce della situazione pandemica: come anticipato nel precedente paragrafo, si tratta di “solo” il 9% sul totale della birra annualmente venduta in tutta Europa, con una perdita di introiti pari a 3 miliardi di euro.
Com’è cambiato il rapporto tra birrifici e consumatori
A causa del forte impatto del COVID-19 sul settore birrario, molti produttori hanno escogitato nuove strategie per avvicinarsi ai propri consumatori, tentando così di limitare le perdite derivate dalla vendita a pub, bar e ristoranti. Eccone alcune.
Degustazioni online
Il 2020 è stato caratterizzato da molto più tempo libero del normale. Per questo motivo, molti produttori (e non solo) hanno approfittato di quest’occasione per proporre delle box da degustare direttamente a casa propria, con sessioni Zoom online, individuali o di gruppo.
Un modo per trasmettere la cultura birraria, acquisire nuovi potenziali clienti e fidelizzarli, oltre che di creare community (aspetto molto importante).
Ad oggi la degustazione online viene ancora proposta con successo da molti birrifici. Un chiaro segno che il 2020 ha per sempre parzialmente modificato le abitudini di consumo di alcolici in tutta Europa (e nel mondo).
Valorizzazione del locale
Con ristoranti e bar chiusi, molti piccoli birrifici si sono ritrovati con stock a magazzino invenduti. Alla luce di questo, però, diversi produttori sono stati in grado di svoltare la situazione in positivo: facendosi conoscere dai clienti locals, proponendo prodotti difficilmente reperibili nella grande distribuzione.
Non a caso, nonostante la pandemia, il settore della birra artigianale è rimasto stabile, senza particolari variazioni rispetto all’anno precedente.
Delivery
La consegna a domicilio è diventata a tutti gli effetti un canale essenziale per raggiungere i propri clienti. Nata come pratica per sopperire alla chiusura di bar e ristoranti, oggi non si può più considerare una misura temporanea. Ora più che mai, il cliente medio ha scoperto la convenienza del delivery e questo resterà un canale preferenziale per molti di loro, anche a pandemia terminata.
Nel 2020, la consegna a domicilio è stata la salvezza di molti produttori di birra artigianale. Per esempio, Brauerei Braukunst è riuscito a vendere tutta la birra a magazzino in un giorno semplicemente utilizzando WhatsApp per comunicare con i propri clienti e consegnando i loro ordini direttamente a casa. Allo stesso modo, Bier Factory, piccolo birrificio svizzero, ha deciso di promuovere altri produttori di craft beer e consegnare gli ordini in tutto il paese.
L’andamento per il 2021
Con la ripresa di tutte le attività commerciali legate al mondo birrario, come anche i festival, è assolutamente plausibile che l’intera industry risulti in ripresa rispetto all’anno precedente. Certo è auspicabile che, data la situazione in miglioramento, vi sia una chiusura in positivo dell’anno rispetto al 2020.
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